mascara

Comunicazione agli iscritti

“Valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici strategici e rilevanti secondo le Linee Guida del CRIS”.

Relazione geologica ed indagini geognostiche.

Presidente della Giunta Regionale della Basilicata
Dott. Vito De Filippo
Assessore alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata
Dott. Innocenzo Loguercio
Presidente III Commissione Consiliare Attività Produttive, Territorio – Ambiente
Dott. Marcello Pittella
Dirigente Generale Dipartimento “Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità” della Regione Basilicata
Ing. Giuseppe Esposito
Dirigente di Settore “Difesa del Suolo” - Dipartimento “Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità” della Regione Basilicata
Ing. Gerardo Calvello
Ai Dirigenti degli Uffici Tecnici Comunali
Agli Ordini degli Ingegneri
Agli Ordini degli Architetti
Agli iscritti all’Ordine dei Geologi di Basilicata    

 

Per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici strategici e rilevanti così come stabilito dal Decreto Protezione Civile 21 Ottobre 2003, le linee guida del CRIS al punto 2.5 prevedono la valutazione  degli effetti di amplificazione locale; problema questo molto complesso  che necessita, come è noto e richiesto, della conoscenza  della geologia superficiale e delle  caratteristiche geotecniche dei terreni anche attraverso indagini, la cui programmazione è di  competenza del geologo e/o del geotecnico.

In particolare, si rileva dalle predette linee guida al punto:

1.1          RACCOLTA DEI DATI AMMINISTRATIVI, TECNICI E GEOLOGICI RELATIVI ALL’EDIFICIO.

Dovranno essere ricercati documenti di particolare interesse quali:

·         relazione geologica, relazione geotecnica e sulle fondazioni……………

·         Certificati di prove sui materiali

·         Per quanto riguarda le fondazioni, verificare (particolarmente in mancanza di elaborati progettuali e nel caso di evidenza di cedimenti fondali): profondità del   piano di posa, tipologia, materiale e caratteristiche geometriche della struttura di fondazione.

 

Al punto:

2.3          EFFETTUAZIONE DI PROVE ED INDAGINI STRUTTURALI, GEOLOGICHE E GEOTECNICHE.

Strutture in c.a. ed in muratura

 

In mancanza di dati affidabili relativi ad indagini precedenti e soprattutto in presenza di evidenza di cedimenti fondali, si consiglia di effettuare almeno un sondaggio nel terreno, e comunque in numero adeguato alle dimensioni dell’edificio, con estrazione di campioni indisturbati e analisi di laboratorio e/o prove penetrometriche.

 

Al punto:

2.5          VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DI AMPLIFICAZIONE LOCALE

La quantificazione degli effetti di amplificazione richiede la conoscenza della geologia di superficie e delle caratteristiche geotecniche dei terreni, conoscenza alla quale si perviene solo attraverso sondaggi, prove geotecniche e misure geofisiche.

    
Come si vede, i parametri fondamentali per definire il profilo di suolo e, conseguentemente, l’amplificazione e la forma spettrale, sono la velocità di propagazione delle onde di taglio, o onde S, e/o il numero di colpi di una prova penetrometrica standard  (SPT = Standard Penetration Test) e/o la coesione non drenata.

“Ai fini di una verifica delle caratteristiche dinamiche della risposta  del terreno, è utile la determinazione del periodo proprio del sottosuolo mediante la tecnica dei rapporti spettrali H/V, secondo il metodo di Nakamura. Si richiede l’effettuazione di minimo quattro misure in campo libero in aree adiacenti l’edificio.

La strumentazione deve essere composta da un sensore sismometrico con frequenza propria non superiore ad 1 Hz. La conversione analogico-digitale deve essere effettuata a 24 bit.

La strumentazione deve essere alloggiata in contenitori che evitino l’interferenza delle condizioni meteo-ambientali sui cablaggi esterni.

Ciascuna misura di rumore ambientale deve essere composta di almeno 5 misure indipendenti da 1 minuto. I segnali devono essere campionati a  125 Hz ed elaborati nell’intervallo 0.1 – 20HZ. Deve essere prevista la possibilità di elaborazione immediata per eventualmente ripetere misure che presentassero problemi nell’acquisizione”.

 

Quest’ultima prescrizione è certamente la piu’ interessante, in quanto il redattore ha ritenuto utile indicare non solo il metodo, ma anche lo strumento e la metodologia; manca sola la Ditta produttrice ed il costo dello strumento!

Non voglio pensare che il redattore della nota sopra indicata conosca un solo metodo per definire le caratteristiche dinamiche della risposta del terreno, ed abbia solo la strumentazione indicata.

 

Al punto:

D.1  GENERALITA’. 

L’adozione di numerose assunzioni sulle caratteristiche della struttura e dell’azione sismica, legate alla non perfetta conoscenza della struttura, basata su indagini sicuramente non esaustive, della pericolosità del sito, basata su una delle mappe disponibili a livello nazionale  (SSN, 2001), dei terreni di fondazione, basata su conoscenze spesso sommarie dei profili stratigrafici, nonché l’adozione di un modello semplificato, limita, ovviamente, l’affidabilità dei termini assoluti.

 

 

Dall’esame dei bandi che prevengono a questo Ordine, si rileva la costante richiesta unica di prestazioni professionali e di indagine, contravvenendo ad almeno due principi legislativi   fondamentali e precisamente quello che stabilisce  la distinzione tra la prestazione ingegneristica e quella geologica, e in quest’ultima la distinzione tra prestazione professionale e prestazione imprenditoriale, per la parte che attiene alle indagini e/o prove.

E’ del tutto pleonastico considerare il quantum messo a disposizione delle prestazioni richieste, in genere in un   unicum per tutti i professionisti e per tutte le prove, per definire anche se solo ad un primo livello, la vulnerabilità sismica di una struttura strategica.

 

A questo si aggiunge, per quanto attiene alla parte piu’  specificamente  geognostica che, in molti bandi, non vien richiesta la figura del geologo, nell’ipotesi che tra i documenti da ricercare (punto1.1) sia presente “la relazione geologica, relazione geotecnica e la relazione sulle fondazioni”.

Accade quasi sempre che le relazioni precedentemente indicate ne siano sprovviste, pur essendo prescritte fin dal 1895 nel Regolamento per la compilazione dei progetti di opere dello Stato (art. 15 D.M. 29/05/1895),   anche in considerazione delle vetustà degli edifici  che si vanno ad analizzare.

 

I professionisti si rivolgono pertanto ad un geologo  per la redazione della relativa relazione e per le eventuali indagini geognostiche, in contrasto con quanto prescritto dalla norma (art. 17, comma  4 quinquies  L. 109/94 – Det. A.V.LL.P.P. 27/02/002 n. 3  -Art. 91 comma 3 – D.L. 12/04/006 n. 163), che vieta il subappalto della stessa.

Viene quindi a prodursi una condizione   di illegittimità dell’incarico con tutte le conseguenze del caso.

 

Tutto ciò premesso:

 

 

1.     Si invitano le Amministrazioni in capo  indicate a sanare, in regime di autotutela, eventuali casi in si sia verificato il subappalto, ed ad attivarsi in modo che tali episodi non si ripetano,  con riserva di ogni altra azione a salvaguardia del rispetto delle norme di  legge.

 

2.   Si diffidano formalmente (Delibera  O.R.G. di Basilicata n. 13/008) i Colleghi geologi ad accettare incarichi per le relazioni di cui all’oggetto, non redatti  secondo le norme di Legge portandoli  immediatamente a conoscenza dell’Ordine perché ci si possa attivare  in tutti i modi possibili per il rispetto della normativa vigente.

 

 

 

Distinti saluti.

                                                                                                  IL PRESIDENTE

                                                                                 (Geol. Leonardo GENOVESE)

resizeon/off